Avevo promesso di parlarvi dei Bridgerton e io mantengo sempre le promesse! E Bridgerton sia, dunque!
Parliamo del primo libro di questa serie: Il Duca ed Io. Già il titolo è pieno di promesse. Tutte mantenute!
In fondo, è di Julia Quinn che stiamo parlando. Non possiamo aspettarci altro che un livello altissimo, tanto divertimento e un sogno ad occhi aperti...
Ecco la trama:
Daphne Bridgerton è carina, ma non bellissima. E' simpatica, ma non affascinante. Insomma, una ragazza normale. Troppo normale per suscitare l'interesse dei baldi gentiluomini dell'aristocrazia londinese, così il suo sogno di diventare madre e moglie e di avere una nidiata di bambini (tale madre, tale figlia!) va via via scemando.
Simon Basset, duca di Hastings, ha il problema opposto. E' bello ed è un duca, una combinazione micidiale per uno scapolo appartenente al bel mondo londinese. Così Simon si ritrova continuamente assediato dalle fanciulle e dalle loro "Madri Ambiziose", come le definisce la misteriosa Lady Whistledown nei suoi irriverenti articoli. Simon è anche un grande amico di Anthony Bridgerton ed è nel salone da ballo della terribile Lady Danbury che incontra nuovamente Daphne. Ne viene fuori un piano alquanto folle: un finto fidanzamento.
L'intento era quello di dare un po' di respiro a Simon e attirare l'attenzione degli uomini su Daphne. Il piano sembra funzionare, ma...Simon sarà poi disposto a lasciarla andare?
Premetto che io sono particolarmente affezionata a questo libro, perchè è stato il primo che ho letto della mia amata Quinn, attratta soprattutto dal titolo affascinante. Dei protagonisti cosa posso dire? Daphne non mi piace particolarmente, rispetto alle altre donne Bridgerton o alle altre protagoniste della serie. Il fatto che l'unico scopo della sua vita sia metter su famiglia e fare tanti figlioletti è sicuramente al passo con i tempi, quei tempi (stiamo parlando del periodo Regency), ma assolutamente non al passo con i nostri! E le lettrici di oggi non possono accontentarsi di un'eroina che arriva quasi a violentare il suo uomo per poter avere un bambino! A parte questo "piccolo" particolare, il libro è scorrevole, piacevole e il fatto che Daphne sia una donna, diciamo, comune, mette a proprio agio la lettrice. Ma parliamo di Simon.
Ah, Simon, Simon, Simon! Diverso da ogni uomo Bridgerton (forse perchè Bridgerton non è), il duca di Hastings è un uomo un po' taciturno, uno di quelli che parlano poco ma quando parlano dicono solo cose sensate e talvolta sorprendenti. Inoltre, Simon è un uomo dall'intelligenza superiore alla media, ma, ahimè, ha un piccolo difetto: la sua latente balbuzie. Riesce a camuffarla benissimo, dopo anni ed anni di esercizio, ma essa ritorna ancora quando è nervoso. Una vulnerabilità in un duca tutto d'un pezzo che vi farà intenerire e innamorare. Vi ritroverete soprattutto a provare un'infinita compassione e senso di protezione verso il piccolo Simon, rifiutato dal padre per il suo piccolo difetto, e vi mostrerete molto comprensive verso il Simon adulto, deciso a non perpetuare il cognome Hastings, per vendicarsi di suo padre, ormai passato a miglior vita.
Daphne riuscirà a superare i traumi di Simon, ma se devo essere sincera trovo del tutto sbagliati i suoi "metodi". Pazienza, nemmeno la Quinn può essere perfetta!
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